La tecnologia oggi è molto sviluppata ed è in continua evoluzione. Questa, come qualunque altra cosa, è sia un bene che un male; ciò però dipende da noi giovani principalmente, da come noi la usiamo, perché è la tecnologia che deve essere al nostro servizio e non noi ad esserne prigionieri.
Tutto ciò dipende appunto da noi, perché non dobbiamo essere legati alla tecnologia, come se un telefono o un computer fossero di vitale importanza, come se grazie a questi noi fossimo in grado di fare nuove amicizie, comunicare, leggere, studiare, fare delle ricerche, vedere un qualcosa che ci piace, ascoltare musica ecc. Perché tutto ha un limite e noi ragazzi, soprattutto le nuove generazioni che verranno, abbiamo oltrepassato quel limite che ci ha portato all’allontanamento dalla realtà.
Di certo è mille volte meglio passare più tempo insieme ad un amico con cui parlare faccia a faccia, con cui poter comunicare e scambiare idee, un amico che puoi vedere sorridere o piangere veramente, è meglio avere un libro tra le mani e leggere, per magari sottolineare anche una frase che ti ha colpito particolarmente. È meglio andare alla ricerca di un qualcosa che ci piace perché qualunque emozione sarebbe sicuramente maggiore rispetto a vederla semplicemente su uno schermo, vedere ma non avere. È questo uno dei tanti rischi della tecnologia: il rischio di spegnere i sensi, di perderli. Diventeremo tutti degli automi che non saprebbero neanche più distinguere e separare la realtà, vera della vita, a quella della realtà virtuale.
Oltrepassando quel limite ormai ne siamo dipendenti ed è peggio di una droga. Non riusciamo più ad allontanarci dalla realtà virtuale, facciamo parte dei social ormai, perché ogni momento della giornata, in cui si ha tempo libero, non si chiama più un amico per uscire ma si sta sui social a vedere foto e video di persone che viaggiano, vanno in palestra, mangiano qualcosa ecc. Ma oltre il fatto che magari non può interessarci nulla di ciò che fanno gli altri e che magari ciò che mostrano in una foto non sia la realtà, non sia ciò che fanno realmente, spesso capita di voler essere al loro posto a mangiare ad esempio una pizza, quando magari si ha una pizzeria vicino casa ma comunque non si esce perché rimaniamo come degli ebeti a vedere e leggere tutte le informazioni inutili, nella maggior parte dei casi, sui social.